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Un omaggio a Terni, il fascino della poesia dialettale

“La verginità del dialetto, con quanto di equivoco può in essa sussistere, correda subito di una ragione poetica … gli oggetti che semplicemente vengono” (P.P. Pasolini)

UN OMAGGIO A TERNI

IL FASCINO DELLA POESIA DIALETTALE

Lunedì 13 marzo 2017, ore 17 – Caffè Bugatti – Terni.

Letture di Stefano de Majo

al pianoforte Annachiara Nobili

soprano Rita Tomassini – tenore Francesco Giordanelli

partecipazione di Bruno Budassi – Ivano Grifoni

Così l’Associazione Gutenberg ha voluto onorare la città in cui è nata, con un affollato pomeriggio in cui l’attore Stefano de Majo ha magnificamente interpretato alcuni dei più significativi autori dialettali della nostra città rivisitando “… la storia della Città, filtrandola dalle parole delle poesie composte da chi si sentiva radicato nel Paese.

Molti erano gli autori che facevano ascoltare i loro versi, ma sempre appassionante è stato Stefano, che con la sua brillantezza e spigliatezza, svolgeva la Storia della Città, interpretando lui stesso diversi componimenti.

   Non è stata una rappresentazione degli avvenimenti a livello storico, perché è stato raccontato dell’anima di un popolo che si è dimostrata viva ed umana … I particolari nelle vie e nelle piazze, negli angoli di strada, nelle osterie o nei locali, di una città che vive la sua dimensione nel modo più Umano e Collettivo … (il) riesumare … (del)lo Spirito Popolare… per sviluppare da basi solide e concrete i Contenuti nei quali si ritrova l’Identità di una popolazione che vive insieme i problemi, le realtà sociali, i posti caratteristici, ove si Vive la Vita … per far partire da Terni un messaggio aperto a tutto il Mondo.” (Angellotti Francesco)

Molto apprezzata è stata anche la simpatica partecipazione di Bruno Budassi e Ivano Grifoni, nonché il bel canto di Rita Tomassini e di Francesco Giordanelli

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Apposizione targa “Luciana Notari”

ana Notari, sensibile poetessa, donna di profonda cultura, amante della natura e soprattutto degli animali, intraprese l’ardua via di una strada impervia come quella della diffusione della conoscenza poetica nella nostra città fondando nell’ormai lontano 1989, l’Associazione Gutenberg, per promuovere e diffondere la poesia, non furono in molti a scommettere sulla riuscita di tale compito.

La cultura, la tenacia di Luciana hanno invece dissodato questo terreno rendendolo fertile di attenzione, entusiasmo, collaborazione di chi sperava e attendeva che ci fosse qualcuno che in questa direzione muovesse i primi passi. Così la poesia fu resa fruibile al maggior numero di appassionati, perché Luciana rese possibile “portare alla luce e potenziare quella dimensione segreta da cui nasce e per cui si fa comprendere la poesia. Una dimensione che supera la stessa individualità del poeta e si fa collettiva perché appartiene a tutti” (L. Notari).

Intento che è stato perseguito e raggiunto in anni di incontri ed eventi significativi di grande spessore culturale.

A dieci anni dalla sua scomparsa l’Associazione Gutenberg e la città di Terni le hanno reso omaggio con una targa, realizzata dall’artista Franco Bellardi, collocata nel Parco di via Pascarella, non lontano da quella che è stata la sua abitazione.

La targa è stata scoperta dall’Assessore alla Cultura del comune di Terni, Dr.ssa Tiziana De Angelis, alla presenza di rappresentanti dell’’Arma dei Carabinieri di Terni e di un folto pubblico di cittadini.

Commovente è stata la partecipazione di classi quinte della scuola elementare “Aldo Moro” che hanno letto alcune liriche della poetessa accompagnandole con graziosissimi ed indicativi disegni.

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“I GIORNI DELLE ROSE” 2017

BANDO DEL PREMIO NAZIONALE DI POESIA

I GIORNI DELLE ROSE” 2017

IV EDIZIONE

VILLA FIDELIA – SPELLO (PERUGIA)

2 – 3 – 4 GIUGNO

Scadenza: 10 aprile 2017

Il premio di Poesia Nazionale “I GIORNI DELLE ROSE” giunta alla sua quarta edizione, è organizzato per promuovere la grazia, la bellezza e l’eleganza della Rosa, detta la regina dei fiori, piena di simboli e cantata da poeti, artisti e pensatori.

Il premio è organizzato dal Garden Club di Perugia e Terni e dall’Associazione Umbra di Promozione Culturale Gutenberg di Terni.

Tema del Concorso: LA ROSA E IL SOGNO

Modalità di partecipazione:

  1. Sono ammessi al concorso autori italiani e stranieri con elaborati in lingua italiana;

  2. ogni concorrente dovrà inviare un massimo di 3 (tre) poesie ognuna delle quali non superiore ai 30 versi;

  3. le poesie non dovranno essere state precedentemente pubblicate, pena l’esclusione dal premio;

  4. coloro che intendono partecipare al premio dovranno versare una quota d’iscrizione di euro 10 (dieci) alla segreteria del premio; i versamenti dovranno essere effettuati esclusivamente tramite bonifico bancario sul conto corrente del Garden Club Perugia presso la BCC di Spello e Bettona.

IBAN: IT 64 G088 7103 0000 00000000713

N.B. : non saranno accettate iscrizioni con denaro contante inviato tramite lettera;

  1. le opere dovranno pervenire in 5 copie e dovranno essere accompagnate, in busta chiusa, dai dati personali dell’autore ( nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e/o e-mail) e dalla ricevuta di pagamento della quota d’iscrizione.

  2. il premio sarà assegnato ad insindacabile giudizio della giuria escludendo

l’ex equo.

Primo premio: Euro 300 (trecento),

Secondo premio: Targa dei Club Garden di Perugia e Terni

Terzo premio:  Targa dell’Associazione di Poesia Gutenberg.

Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 10 aprile 2017 presso il seguente indirizzo:

Rosanna Gentili Carini – viale Manzoni, n. 16 – 05100 TERNI

La premiazione avrà luogo domenica 4 giugno 2017 alle ore 11 presso Villa Fidelia – Spello (Perugia)

Gli autori premiati dovranno essere presenti alla cerimonia pena la decadenza dal premio.

Il materiale pervenuto non sarà restituito e la partecipazione al premio implica l’accettazione del presente regolamento.

La giuria del premio è composta da:

Simone Zafferani – presidente;

Manuela Mignini – vice presidente;

M. Francesca Ordeini, Paola Silvestrelli, Paola Tarani.

 

Per informazioni:

GARDEN CLUB TERNI: Via Nicola Fabrizi, 11 – 05100 Terni, e-mail: laurachiari48@libero.it

GARDEN CLUB PERUGIA Via Vivenza, 108 – 06129 Perugia, e-mail: gardenclubperugia@gmail.com

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Premio Nazionale di Poesia “Luciana Notari” 2017 – IX edizione

Premio Nazionale di Poesia “Luciana Notari” 2017 – IX edizione

Scadenza 28 febbraio 2017

Il premio di Poesia, giunto alla sua nona edizione, è organizzato per promuovere la memoria e la conoscenza della poetessa Luciana Notari, autrice di raccolte poetiche di singolare qualità, della quale si vuole anche ricordare l’amore e la fiducia verso il mondo animale e naturale.

Organizzato dall’Associazione Umbra di Promozione Culturale GutenbergTerni

Giuria: Maria Grazia Calandrone Presidente, Simone Zafferani, Andrea Giuli, Francesca Ordeini, Rosanna Gentili Carini

Diviso in tre sezioni, il premio sarà assegnato annualmente, a insindacabile giudizio della giuria ed escludendo l’ex aequo, a:

  1. Libro edito di poesia, premio € 1.500,00 (millecinquecento)

Sarà cura della Giuria segnalare altre due autori finalisti (secondo e terzo classificato) di particolare merito, cui sarà consegnata una pergamena di attestazione del risultato raggiunto.

  1. Opera prima di poesia premio € 500 (cinquecento)

Sono ammessi esclusivamente libri di autori che non hanno pubblicato precedenti volumi di poesia.

I testi partecipanti di queste due categorie: libro edito di poesia e opera prima di poesia, editi fra gennaio 2015 e dicembre 2016, dovranno essere spediti in n. di 5 (cinque) copie

3) Poesie inedite premio € 300 (trecento)

Le poesie non dovranno essere state precedentemente pubblicate, pena l’esclusione dal premio

Sono ammessi massimo 3 (tre) componimenti, da inviare in 5 (cinque) copie .

Per ognuna delle tre sezioni la quota di iscrizione è di € 20,00 (venti) da versare sul bonifico bancario dell’Associazione: IBAN: IT47H0306914414000080000332.

N.B.: non saranno accettate iscrizioni con denaro contante inviato tramite lettera

Tutte le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 28 febbraio 2017 alla Segreteria del Premio.

Tutte le opere: prima, seconda e terza categoria,dovranno essere accompagnate, in busta chiusa,  dai dati personali dell’autore (nome, indirizzo, recapito telefonico, email). La terza categoria anche dalla ricevuta di versamento della quota di iscrizione.

La premiazione avrà luogo sabato 20 maggio 2017 alle ore 17 presso la Sala Rossa di Palazzo Gazzoli, Via del Teatro Romano, 5 – Terni

Gli Autori premiati dovranno essere presenti alla cerimonia pena la decadenza dal premio. Il materiale pervenuto non sarà restituito.

Le opere dovranno pervenire alla Segreteria del Premio : Associazione Gutenberg-Terni c/o Gentili Carini Rosanna

Viale A. Manzoni, 16 – 05100 TERNI

I risultati del Premio saranno pubblicati sul sito dell’Associazione Gutenberg: associazionegutenbergterni.it

I vincitori saranno contattati tramite telefono e mail per la conferma della data e della sede della cerimonia di premiazione.

 

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Premio Luciana Notari 2016 – le motivazioni della giuria

VINCITORI SEZIONE EDITI

 

PASQUALE DI PALMO – TRITTICO DEL DISTACCO

Nelle poesie di Pasquale Di Palmo appaiono spesso paia d’occhi appuntiti, come immaginiamo siano i suoi: lo sguardo che Di Palmo posa sul mondo è infatti insieme acuto e compassionevole, ma di una compassione contenuta, diremmo quasi trattenuta per non esondare, pur trattando qui ovunque la materia incandescente del distacco. Le sole concessioni sono quelle che il poeta fa al cielo, a volte dal “colore schiacciato, di decomposta aringa”, altre volte messo lassù a divincolarsi fra i rami. La sostanza del cielo è quella di un organismo vivente e respirante sopra le architetture veneziane, di una città contemporanea e vicina a quella, malinconica e bellissima, camminata da Josif Brodskij. Altrove, in una delle prose finali, il cielo sarà “carta moschicida”, dunque elemento che raccoglie una infinitesimale materia viva, per farla morire. Morire come mosche, si dice – ovvero alla spicciolata, a frotte, come esseri che non sanno morire come si deve, con i dovuti congedi, semplicemente perché hanno dimenticato di dover morire. Di Palmo ha il coraggio della realtà, soprattutto nelle descrizioni della decadenza fisica degli anziani del “Centro Alzheimer” dove il poeta va a trovare il padre e intanto indaga intorno, vede gli altri, con un’intelligenza concreta, che non si risparmia e non ci risparmia la verità di quello che aspetta noi esseri umani intanto presi dall’avventura stessa di dimenticare la vita e, con essa, la morte. Ecco la solitudine irresponsabile e immedicabile dei ricoverati, ecco la verità dei loro corpi fragilissimi, ecco la loro assenza preventiva dal mondo, che li difenderà dall’ultimo dei distacchi. Ed ecco infine le prose, nelle quali, con una lingua ancora esatta e materiale, viene sbozzata la statua della memoria, affogata di sole e di perdita, lasciata in piedi nella luce “allucinata” del tempo.

MARGHERITA RIMI – NOMI DI COSA-NOMI DI PERSONA

Margherita Rimi è neuropsichiatra infantile e di bambini, onestamente, si occupa la sua poesia. Come esergo e – diremmo quasi nota introduttiva – del libro è posto un frammento di Alice Miller, nel quale viene detto che il corpo è “incorruttibile, cessa di tormentarci solo quando non rifuggiamo più la verità”. Data questa premessa, ci prepariamo ad affrontare la verità che ci verrà detta. La poesia di Rimi sta a metà tra Rodari e Lamarque, simula – o trascrive – il linguaggio infantile dicendo cose serie e feroci (come la violenza che si subisce mentre i grandi si accecano per non vedere), malinconiche (come la ricerca difficile della propria identità dopo che siamo stati danneggiati), dolorosissime (come la breve sezione sull’autismo, dove impera il dolore della “madre frigorifero” coniata e demonizzata da Bettelheim) – o insopportabili (come il ricordo di Palmina Martinelli, bruciata viva perché rifiutò di prostituirsi). Tutto questo perché la poesia, per Rimi, che lo scrive chiaramente, citando Antonio Presti, è responsabilità del pensiero. Ci interessa che una dottoressa che lavora (anche, immaginiamo) con bambini che hanno difficoltà di apprendimento usi anche altre lingue nella sua poesia: la deduzione è che Rimi voglia anche seriamente giocare con parole e teorie, che spesso intreccia alla propria poesia. Questo proposito appare con chiarezza nella sezione Patologhia, nella quale Rimi rivendica la corporalità del corpo, il diritto del corpo a venire ascoltato attraverso la voce chiara e concreta dei suoi sintomi, chiudendo così il cerchio che aveva aperto con l’esergo di Miller. Possiamo dire che, con Nomi di cosa-Nomi di persona, Rimi metta in pratica quanto ella stessa scrive, ovvero attinga alla propria infanzia per comprendere – più che per osservare asetticamente – l’infanzia degli altri: solo chi ha ancora vivo dentro di sé l’indifeso bisogno di una carezza, può riconoscere lo stesso bisogno in un altro. Anche nel proprio figlio. Aggiungendo poi che, nella complessa costellazione che siamo, “anche una madre si tiene fra le braccia”.
MILO DE ANGELIS – INCONTRI E AGGUATI

Al principio si parla di una morte inserita tra cose quotidiane, si parla di una trattativa millimetrica, di una sottile guerra d’intelligenze, di apparizioni e scomparse di lei, che arriva sempre mirabilmente inattesa. La lotta del poeta è anche con se stesso poeta, forse, anche per mettersi finalmente a tacere, per stare dalla parte della morte. Eppure no. Eppure rinviene sempre, ancora e sempre rinviene, dentro di sé, quel silenzio incantato e involontario, che germina e fruttifica in una parola perfetta. “Precisa”, come scrive lo stesso De Angelis. E preciso è il grido di amore e dolore che rivolge al figlio: grido di padre che non può aiutare un’esistenza che si è staccata dalla sua, doloroso assenso di genitore che non può consolare quel buio oscillante nella fronte del figlio, quell’immeritato castigo. Ne segue la dedica a un Mario, probabilmente Mario Benedetti, anch’egli fatto irraggiungibile, chiuso in un tempo onirico dove vede “qualcosa di buono e lontano”.
Cosa rende poeti?, mi chiedo. Il coraggio, mi rispondo. Il coraggio di sentire – e poi di scrivere versi come “e io adesso ti rifiuto / e ti amo, come si ama un seme fecondo e disperato”. E il coraggio emotivo e umano (prima del poeta è indispensabile l’uomo!) di De Angelis, meglio si manifesta nella rischiosissima ultima sezione, Alta sorveglianza, scritta sul carcere di Opera, dove De Angelis insegna e dove è stretto a riflettere intorno all’uccisione della cosa amata, come scriveva amaramente Oscar Wilde dal carcere di Reading. Nel carcere le parole fanno diga al veleno del silenzio: il silenzio del carcere non è quello atemporale e onirico che abita i poeti, è il silenzio feroce di una morte in vita che, come la morte della prima sezione, sembra iniettare “nell’alba il suo buio primitivo” e lascia dilagare una disfatta, una disfatta solitudine, non la fusione cosmica all’esistente. Dunque, ai detenuti occorre parlare con parole che siano anche semplicemente suono, testimonianze sonore di esistenza in vita. Se l’omicidio è potuto avvenire, è stato perché tutto era solo “pensiero”. Come per Gustav Richter, il giardiniere di Spoon River. Ma qui si tratta di ben altro pensiero, si tratta di fissazione del pensiero e di una lontananza che non induce alla pace, ma all’amplesso finale di amore e morte, a quella donna uccisa da vicino come per amore, ma a colpi di coltello. Il carcere di De Angelis è sì nebuloso e interiore, ma è anche vivo, popolato e reale: il poeta non risparmia stoccate ai volontari e ai preti predatori, ma il bellissimo Incontri e agguati si chiude con lo struggente corale di chi ha assassinato e adesso è abitato dal fantasma del proprio omicidio, messo a disposizione di tutti – e chissà se stiamo infine cantando la nostra salvezza, tracciata a mani nude sull’asfalto o, piuttosto, una condanna a morte desiderata, la nostra: “esecuzione”.

 

VINCITORI SEZIONE INEDITI

 

Marco MITTICA

La dimensione affettiva dei versi di Marco Mittica ci accoglie come sull’uscio di una lingua accogliente e smaliziata per poi mostrarci, impietosamente, la “ruga sul volto di Dio”. I luoghi, così come gli affetti umani e quelli animali, sono oggetto di una sottile, amara decomposizione che il poeta non può e non vuole non vedere. E allora sceglie di cantarla, con versi brevissimi e addomesticati, da cui urgono, lucidi e beffardi, i segni di una realtà di morte, di contraffazione, di intossicazione. Chiamato a scrivere della natura, Mittica gioca con i topoi del domestico e dell’idilliaco disarticolandoli e consegnandoli a un’affascinante brevità.

Annalisa DE GREGORIO

La natura di Annalisa De Gregorio sta tutta in un reticolato di sguardi: prolungati, evitati, catturati dentro fotografie menzognere: “farsi invisibile”, “nessuno che guardi”, “l’occhio fisso d’una macchina fotografica”. La dimensione della vista sembra regolare il moto e le distanze di questa poesia ombrosa, che sommessamente ma con tenacia cerca la verità nei segni degli oggetti, dei fiori, delle piante o di luoghi silenziosi e desolati. In questi versi, si consuma infatti il dramma della visione, attesa, rimandata, arrivata d’improvviso a rivelarci “il dolore per la perfezione”. Poesia attenta e intensa, che ci porta all’appuntamento con l’inevitabile consegnandoci infine un viatico speranzoso e incoraggiante: “ce la faremo tutti”.

Alessandra SCARANO

E’ essenzialmente e autenticamente panica l’esperienza che si consuma nei versi di Alessandra Scarano; trae voce da un corpo che si fa strumento e che risuona nei ritmi e nei riti di passaggio delle stagioni così come in cataclismi evocati con la forza della profezia. Questo incarnarsi nelle cose terrene fa della poesia un monologo febbrile e appassionato, un tu per tu cosmico e immaginifico che travalica l’identificazione e che non può lasciarci indifferenti. Con una pronuncia netta, Scarano ci dichiara: “Senza sapere dove / sono nata, so dove ho preso casa”. E la casa è quella della parola aurorale, della prima proferizione, “quando l’eco tra le rocce e il mare aperto / si riflesse sulle onde in forma d’alfa”, generando il canto da cui la poesia, nel suo modo oscuro e necessario, prende forma e vita.

 

 

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Premio Luciana Notari 2016 – Vincitori e finalisti

Questi i nomi dei vincitori e finalisti dell’ottava edizione del Premio nazionale di poesia “Luciana Notari” 2016. Ricordiamo che la premiazione si terrà sabato 16 aprile 2016, a partire dalle ore 10.30, presso la Sala dell’Orologio del Caos di Terni, in via Campofregoso.

 

SEZIONE EDITI

1° classificato: Milo De Angelis Incontri e agguati, Mondadori

2° classificato: Margherita Rimi, Nomi di cosa-Nomi di persona, Marsilio

3° classificato: Pasquale Di Palmo, Trittico del distacco, Passigli
SEZIONE INEDITI

1° classificato: Alessandra Scarano
2° classificato: Anna Elisa De Gregorio
3° classificato: Marco Mittica

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POETRY SLAM NUMBER 2, la parola ai poeti

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L’Associazione Gutenberg, nell’ambito del Festival TerniPoesia, organizza il suo secondo Poetry slam, una gara di poesia aperta a tutti e tutte!
Il Poetry slam si terrà il giorno 15 aprile 2016, alle ore 21, all’interno del festival TerniPoesia, che si svolgerà al Caos di Terni, Viale Campofregoso 98.
La partecipazione al Poetry slam è aperta a tutti. E’ necessario solamente iscriversi inviando una mail a gutenberg98@fastwebnet.it oppure contattandoci sulla nostra pagina Facebook, entro le ore 13 del 15 aprile 2016
La gara seguirà il seguente regolamento:

Le poesie possono essere su qualsiasi soggetto e in qualsiasi stile.
Ogni poeta deve presentare propri testi originali.
Ogni autore avrà a sua disposizione un tempo complessivo massimo di 4 minuti.
Non è permesso utilizzare alcuno strumento musicale o traccia musicale preregistrata.

Turni di eliminazione:

I concorrenti saranno inizialmente divisi in due gruppi, A e B. Una volta stilata la classifica provvisoria, passeranno alla seconda manche i tre poeti di ogni gruppo ad aver ottenuto il punteggio più alto.
Nella seconda manche, i poeti verranno riuniti in un unico girone. Passeranno alla fase finale i primi due poeti, sulla base della classifica provvisoria.
La terza e ultima manche vedrà lo scontro testa a testa tra i due finalisti. Quello che avrà ottenuto il punteggio più alto sarà il vincitore.

Giuria e punteggio:

La giuria sarà costituita a cura dell’Associazione Gutenberg e comprenderà:
Un giudice che, per ogni poesia, darà un voto da 1 a 10 solo ed esclusivamente sulla risposta del pubblico.
Un giudice che, per ogni poesia, darà un voto da 1 a 10 solo ed esclusivamente sulla lettura e sulla performance del poeta.
Due giudici che, per ogni poesia, daranno un voto da 1 a 10 solo ed esclusivamente su contenuto, stile, metrica e altri aspetti specifici del testo.

Il vincitore e tutti i poeti saranno premiati dal caldo applauso del pubblico!

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Conto alla rovescia per la terza edizione di TERNIPOESIA

Aprile è il più crudele di tutti i mesi, scriveva un grande poeta anglo-americano del secolo scorso. Ma anche uno dei più affascinanti. Sarà anche per questo che stiamo limando gli ultimi dettagli della terza edizione del festival di poesia contemporanea, TERNIPOESIA, ancora una volta di scena dei locali del Caos, in via Campofregoso a Terni.

Visto il successo delle due edizioni precedenti, nonostante le risorse economiche veramente limitatissime, abbiamo deciso, noi dell’associazione Gutengerg, di non mollare. E, dunque, rilanciamo. Ci riproviamo. Quest’anno, dal 15 al 17 aprile prossimi,  l’evento si terrà nel segno, essenzialmente, di Eugenio Montale, a 120 anni dalla nascita. È con una “lectio minimalis” dedicata alla poesia dell’ultima fase del grande poeta ligure, Premio Nobel nel 1975 e morto 35 anni fa, che si aprirà il Festival nel pomeriggio di venerdì 15 aprile. Una ricognizione originale nella produzione poetica montaliana degli anni 60 e 70, a cui seguirà una lettura di poesie scelte di Montale. La giornata inaugurale si chiuderà con il Poetry Slam, sorta di gara estemporanea tra poeti che nelle scorse edizioni ha avuto un successo significativo. La giornata di sabato sarà ancora piena: in mattinata la premiazione del Premio di poesia “Luciana Notari”, dedicato alla memoria della fondatrice e instancabile animatrice per lunghi anni della GUTENBERG.  Nel pomeriggio  di sabato un interessante incontro sul tema della traduzione del testo poetico, con la presenza di due grandi scrittori di versi e traduttori a loro volta. Chiusura in bellezza, domenica, con un suggestivo spettacolo tra danza e poesia.

Anche quest’anno abbiamo fatto del nostro meglio, ma dobbiamo e possiamo ancora migliorare, non solo per organizzare manifestazioni e appuntamenti sempre più ricchi, ma anche per assecondare ulteriormente la crescente “fame” di poesia, di buona poesia, che si avverte prepotente nella nostra confusa e antica società. Per tentare di fare tutto questo abbiamo bisogno di tutti voi. Ci vediamo a metà aprile al Caos.

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